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Boston: dove tutto il resto è… lobster

Scritto da Alessandro Rivetto il 04 Novembre 2016

Di ritorno dal nostro ultimo viaggio tra States e Canada siamo tornati affascinati dalle esperienze fatte nelle città di Boston e Toronto.

In particolare nel nostro viaggio nella capitale del Massachusetts abbiamo riscontrato alcune curiosità che faranno sicuramente felici i nostri amici buongustai.

La città di Boston è una delle più importanti e animate degli USA, tanto da essere soprannominata the Hub “il centro di tutto”. Questa metropoli è un vero e proprio ponte tra America ed Europa sia per le influenze culturali che per gli scambi commerciali che l’hanno resa una delle più grandi importatrici di vini italiani e non.

Contrariamente a quello che siamo soliti supporre pensando alle abitudini alimentari delle grandi città americane, ci siamo ritrovati davanti ad un’offerta gastronomica ben lontana dallo stereotipo del fast food fatto di hamburger, hot dog e patatine (seppure presenti come in ogni altra parte del mondo). La cucina di Boston è davvero straordinaria! Oltre ad aver assimilato influenze italiane ed irlandesi ha la fortuna di poter attingere da un mare estremamente pescoso, che l’ha resa famosa, fin dai tempi dei padri pellegrini, per le sue lobster, che per precisione tradurremo come astici.

Gli amanti dello “street food” da gourmet non possono perdere le “lobster shack”, astici che i pescatori servono nelle loro botteghe cotte a vapore con burro fuso e pannocchie sulle banchine portuali del Waterfront. Mentre per i palati che cercano l’esperienza dei grandi ristoranti consigliamo di visitare i quartieri storici di Back Bay e Beacon Hill.

A Boston non troverete solo astici ma anche una grande quantità di ostriche, crostacei e frutti di mare a prezzi veramente modici. Tanto è bastato a renderci degli aficionados di questa suggestiva metropoli a misura d’uomo.

Tralasciando questi tesori del mare, cosa per niente facile, e t a parlare di vino, cosa che ci piace molto
Dai diversi seminari di approfondimento sul tema dei vini del Piemonte che abbiamo condotto, ci siamo trovati davanti ad una città, che sebbene sia nota come patria della birra, dimostra grande interesse e curiosità per tutto quello che è il mondo del vino. Non a caso proprio qui si tiene annualmente la Boston Wine Expo uno dei più importanti appuntamenti americani dedicato al mondo del vino e del cibo rivolto sia ai buyer che ai consumatori.

Durante le degustazioni a cui abbiamo partecipato ci siamo relazionati con un pubblico dalla mentalità estremamente aperta e pronta alla scoperta che, seppur apprezzando etichette che vantano grande notorietà come Barolo e Barbaresco, non si è focalizzato unicamente su di esse.

I vini che hanno ottenuto il più alto indice di gradimento infatti sono stati il Langhe Nebbiolo, il Dolcetto ed infine, non poteva mancare sul podio, il Barolo.
Volendo azzardare una sintesi ci è sembrato che il gusto generale si rivolga a vini con una spiccata ed intensa componente fruttata accompagnata da una buona struttura tannica.

Ma in una città dove i piatti a base di “lobster” abbondano potevamo forse non portare con noi il nostro nuovo Langhe Nascetta Albori?