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Com'è andata la vendemmia? Riflessioni e prospettive dalla terra al bicchiere

Scritto da Alessandro Rivetto il 25 Ottobre 2023

Com’è andata la vendemmia? Se lo chiedono in molti, dagli addetti ai lavori agli appassionati, dai ristoratori alle enoteche, e naturalmente i consumatori finali, curiosi di sapere come saranno i vini prodotti in questa annata.

Il raccolto ha disegnato un quadro di sfumature contrastanti, ma in generale, il bilancio è positivo considerando una diminuzione del 20% in termini di quantità rispetto all’anno scorso, una conseguenza diretta della preoccupante siccità di questo periodo storico.

Tra acqua e vigna: una vendemmia resiliente

Tuttavia la resilienza della natura si è manifestata nei terreni con una maggiore capacità di ritenzione idrica, che hanno regalato una produzione più generosa, compensando la perdita sulle aree più colpite dalla mancanza di acqua.

La disposizione geografica dei vigneti ha giocato un ruolo determinante sull’impatto della siccità: i terreni esposti ad est e a sud hanno risentito maggiormente delle condizioni climatiche avverse, mentre i vigneti situati in aree più riparate o con una migliore capacità di ritenzione idrica hanno mantenuto un buon rendimento.

Barbaresco Montersino

A Barbaresco, nella regione Montersino, la vendemmia ha rispecchiato la diversità dei suoi terreni, distinti in due versanti: uno a sud e l’altro a ovest. Il versante sud ha subito perdite significative, con il 50% della produzione compromessa a causa delle condizioni climatiche avverse.

D’altro canto, il versante ovest, sebbene abbia ricevuto una leggera grandinata, è riuscito a mantenere un buon raccolto.

Le sfide affrontate danno la speranza di un futuro ricco di lezioni apprese e una maggiore preparazione per le stagioni a venire.

Cosa aspettarci dai vini che berremo?

La forte mineralità, data dai terreni calcareo-argillosi e accentuata dalle temperature della regione, sarà una delle firme olfattive e gustative dei vini che berremo. Questa mineralità, tangibile ad ogni sorso, aggiunge complessità e carattere al gusto.

Ci aspettiamo dei vini caratterizzati da note salate intense, caratteristica che richiede un approccio paziente all’invecchiamento.

Con sei mesi di maturazione in più rispetto alla normale prassi, questi vini avranno il tempo di evolvere, permettendo alla nota salina di integrarsi armoniosamente con gli altri elementi del profilo gustativo.

Raccolta di risorse: ottimizzare i vigneti per le future precipitazioni

Dopo l’esperienza della recente vendemmia, è chiaro che ora più che mai è necessario dedicarsi con impegno ai nostri vigneti, con l’obiettivo di arieggiarli al meglio in previsione delle prossime piogge.

Questo impegno inizia con una solida erpicatura di fondo, accompagnata da un movimento terra superficiale. Queste azioni sono fondamentali per garantire che le prime piogge siano assorbite efficacemente dal terreno, fornendo così l’umidità necessaria alle viti per prosperare.

Per sfruttare al meglio le precipitazioni future, è essenziale creare una sorta di imbuto naturale che faciliti l’assorbimento dell’acqua nel terreno. Le piogge, quando arrivano, portano con sé una notevole quantità d’acqua in un lasso di tempo ridotto, ed è nostro compito assicurarci che questa risorsa preziosa venga utilizzata al meglio.

Accelerare l’assorbimento: un terreno pronto per ogni goccia

Preparando il terreno in questo modo, possiamo accelerare il processo di assorbimento dell’acqua, garantendo che ogni goccia conti.

Questo non solo migliorerà la resistenza dei vigneti alle future condizioni di siccità, ma contribuirà anche a creare un ambiente più favorevole per la crescita e la produzione delle uve nelle stagioni a venire.

Con un approccio proattivo e ben pianificato, possiamo lavorare insieme con la natura per garantire che i nostri vigneti continuino a prosperare, nonostante le sfide climatiche che potremmo affrontare.

Nuove radici: il vigneto di Langhe Nebbiolo a La Morra

Abbiamo recentemente piantato un nuovo vigneto di Langhe Nebbiolo a La Morra, estendendosi su una superficie di 3.000 metri, situato in località Simane con una favorevole esposizione ad ovest, questo giovane vigneto è stato piantumato nel mese di aprile e ci promette una bella vendemmia fra due anni.

L’attesa cresce già pensando al 2026, anno in cui raccoglieremo i primi nebbioli da queste giovani viti, segnando l’inizio di una nuova era produttiva per il nostro amato terreno.

Con ogni giorno che passa, l’entusiasmo per vedere come questo vigneto si svilupperà e contribuirà alla nostra produzione vinicola si intensifica: siamo certi che darà ottimi frutti e ci piace guardare al domani con ottimismo.